Arcidiocesi di Torino
PARROCCHIA SANTI GIOVANNI BATTISTA
E REMIGIO di CARIGNANO
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Via Frichieri 10
10041 Carignano (TORINO)
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fax +39 011 0708871
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Parrocchia Santi Giovanni Battista e Remigio
di Carignano (TO)
La chiesa è stata commissionata a Bernardo Antonio Vittone dal banchiere Antonio Faccio, per i contadini del suo fondo. Il cappellano, che doveva essere nominato dal Faccio stesso o dai suoi eredi ed essere scelto preferibilmente fra i sacerdoti della parentela, doveva celebrare messa tutti i giorni, confessare e fare il catechismo da “santa Croce a san Giovanni”.
La chiesa ha una linea sobria ed elegante, non ha lo stile delle chiese di campagna ed è un vero gioiello dell’architettura barocca. Invita alla preghiera e un forte senso di religiosità la pervade e, in essa, tutto è pensato e sistemato per proporre, a chi vi entra, un cammino di fede.
La luce che proviene dall’alto, dalla bellissima cupola che si apre come un fiore sulla testa dei visitatori ed attira il loro sguardo verso l’alto, viene usata e diventa metafora del divino. Seguendo con lo sguardo la luce, si può arrivare alla Luce: a Dio, la nostra Luce.
Si può quindi cominciare un cammino immaginario entrando attraverso il bellissimo portone barocco: noi, Chiesa pellegrina, siamo immersi nella penombra – perché peccatori - ma siamo attratti dalla luce che proviene dall’alto - ed allora salendo con lo sguardo, troviamo affrescati sui muri i Santi della Controriforma (S.Filippo Neri e S. Francesco di Sales - a destra dell’ingresso - e S. Francesco Saverio e S. Carlo Borromeo a sinistra).
Poi, più in alto, sulla base degli archi della controcupola, sono affrescati i dodici apostoli e salendo ancora con lo sguardo si trova tutto ciò che è divino (la Chiesa trionfante): gli Angeli, la Vergine e la Trinità.
Il percorso perimetrale fa riferimento ai sacramenti: il Battesimo che ci permette di entrare nella Chiesa, la Confessione per riconciliarci con Dio e con gli uomini e l’Eucarestia per rendere grazie.
Sui due confessionali aperti (con i piedi caprini ed in alto il simbolo della Trinità) due moniti. “ adesso sei libero dal peccato”, “non peccare più” e sulla porta d’ingresso “rifletti, perché fuori di qui potresti trovare qualcosa di peggiore”.
Tutti gli affreschi sono attribuiti a Pier Francesco Guala così pure la pala dell’ altare raffigurante la Visitazione, ora sostituia da una copia, poiché, per motivi di sicurezza, l’originale è custodito all’Opera Pia Faccio e Frichieri di Carignano. Per lo stesso motivo hanno trovato sistemazione all’Opera Pia anche il bellissimo paliotto dell’ altare e il tronetto, raffigurante gli angeli che adorano l’Eucarestia ,attribuito al Piffetti, realizzato con l’utilizzo di legni rari intarsiati con avorio e madreperla.
In sacrestia è affrescata la bellissima e dolcissima Madonna del latte (sec.XVI), traccia dell’edificio preesistente al quale è stata attaccata la chiesa, opera del Vittone, formando un unico corpo.
L'affresco di notevole pregio viene attribuito ad un pittore vicino al Macrino (circa 1500) .
Gli affreschi del pittore casalese Pier Francesco Guala (1698 - 1757) "..opere piene di brio e succose di colore.." così le definiva la dr.ssa Noemi Gabrielli Sopraintendente alle Gallerie del Piemonte.